Dopo i numeri da record del 2020, anche nel 2021 il mercato delle e-bike continua a crescere. Complici gli incentivi per la mobilità sostenibile, lo scorso anno sono state vendute 295mila biciclette a pedalata assistita (+5% sul 2020). Sul fronte della produzione si registra una crescita del 25%, così come aumenta del 56% anche l’export. [Dati Ancma]
Con l’aumento della produzione e del commercio di questi prodotti però, è fondamentale prestare attenzione alla conformità dei mezzi, al fine di ridurre al minimo i rischi per gli utilizzatori. I casi di irregolarità sono infatti ancora frequenti e spesso sono legati a modifiche improprie effettuate sui mezzi, per renderli ancora più “performanti”, in violazione di quanto previsto dalle normative.
Le e-bike devono avere un motore elettrico con potenza massima di 0,25 kiloWatt, per arrivare ad una velocità massima di 25 km/h, oltre la quale si deve interrompere l’assistenza del motore alla pedalata. Per limitare le violazioni, il nuovo Decreto Infrastrutture (D.L. 16 giugno 2022, n.68) ha introdotto importanti novità in materia di sanzioni. In particolare, l’art.7 stabilisce che
“chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende velocipedi a pedalata assistita che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dal comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.084 a euro 4.339. Alla sanzione da euro 845 ad euro 3.382 è soggetto chi effettua sui velocipedi a pedalata assistita modifiche idonee ad aumentare la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico o la velocità oltre i limiti previsti dal comma 1”.
Oltre agli utilizzatori dunque, saranno multati anche i produttori, assemblatori, rivenditori, commercianti, meccanici o chiunque effettui modifiche mirate ad aumentare le prestazioni del mezzo oltre i limiti di legge.
Facendo seguito alle recenti disposizioni per accedere al credito d’imposta per l’acquisto di cargo bike a pedalata assistita (G.U. del 28 aprile 2022, n.98), il Decreto Infrastrutture introduce anche nuovi requisiti per le biciclette adibite al trasporto di merci,utilizzate dai rider.
Questi mezzi avranno un piano di carico, aperto o chiuso, per poggiare gli oggetti (come i borsoni frigo) e un motore di doppia potenza rispetto al normale (da 0,25 a 0,5 kW), in virtù del maggior peso da trasportare. Il motore dovrà comunque interrompere l’assistenza alla pedalata quando la velocità raggiunge i 25 km/h.
Alla luce di questi recenti provvedimenti, diventa ancora più imperativo effettuare gli opportuni controlli di sicurezza sui mezzi che vengono immessi sul mercato. Per dimostrare che le e-bike rispettano la normativa vigente e quindi non incappare nelle sanzioni, è necessaria l’effettuazione di tutti i test previsti e la redazione di un fascicolo tecnico contenente le evidenze di piena rispondenza del prodotto alle normative applicabili. Ente Certificazione Macchine possiede una consolidata esperienza nelle attività di testing e certificazione delle biciclette elettriche a pedalata assistita e altri dispositivi per la mobilità elettrica, potendo vantare un proprio laboratorio di prova operante in conformità allo standard ISO 17025.
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Paolo Bernardoni – Sales Manager ECM
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